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EPOCHE STORICO ARTISTICHE del Friuli VG

I complessi urbani e i monumenti più interessanti del Friuli Venezia Giulia sono qui presentati in un sintetico excursus storico che mette in evidenza anche il profilo della trenta località culturalmente più importanti, che così sarà anche possibile scegliere in base alle Vostre preferenze storiche.

Queste stesse opere e tutte le altre di minore dimensione sono presentate con completezza e organicità in ognuna delle 20 zone della regione partendo dalla pagina LOCALITA’ e ZONE. (vedi)

Perchè la nostra regione ha la denominazione di FRIULI VENEZIA GIULIA? (vedi)

    Periodo Celtico (400- 250 a.C.):
i Celti Carni hanno lasciato nella regione una forte base etnica e culturale soprattutto nel Nord Ovest (Carnia), nella zona pedemontana centrale e orientale (Gemonese, Valli del Torre), nell’area di Trieste. Località con testimonianze ancora visibili: TOLMEZZO (museo) /  FORGARIA del Friuli (resti di Murus gallicus) / CIVIDALE del Friuli ( Ipogeo celtico).
  

Periodo Romano (250 a.C.-452 d.C.):
la popolazione di origine romana hanno avuto un presenza consistente soltanto in pochi punti della fascia litoranea (all’epoca quasi completamente paludosa) e in alcuni centri strategici lungo le grandi vie di comunicazione nei quali ancora oggi rimangono consistenti testimonianze: AQUILEIA (foro, porto, sepolcreto, strada, museo) / CIVIDALE del Friuli (statua, museo) / ZUGLIO (foro, museo) / TRIESTE ( anfiteatro, arco, lapidario) 

     

 

  Alto Medioevo: il Ducato Longobardo (489-1077 d.C.):
dopo un periodo di passaggio di popolazioni barbariche senza insediamento (Unni, Ungari) sul Friuli ebbero una certa influenza altre etnie "barbariche" (i Goti e successivamente i Franchi), ma una soltanto con un contributo determinante per la creazione del popolo friulano: i Longobardi. Questo popolo si diffuse capillarmente nella regione (eccettuata la Carnia e le Valli Giulie) fondendosi con la scarsa popolazione rimasta e la sua cultura, e creando le fondamenta dell’etnia e della civiltà friulani. Importanti, anche se non numerose, sono le testimonianze di questa epoca, che comprendono anche i primi passi del Patriarcato di Aquileia, braccio religioso del ducato longobardo di cui acquisì l’eredità politica dopo la scomparsa dello stesso (776 d.C.): CIVIDALE del Friuli (tempietto, museo) /  AQUILEIA (basilica, museo cristiano) / GRADO (basilica, centro storico) / TRIESTE (basilica) / RIVE D'ARCANO (castello) / RAGOGNA (castello) / MORUZZO (castello, pieve e borgo di S.Margherita) / SESTO al Reghena (abbazia) / le ‘corti’, tipici insediamenti longobardi costituiti da una residenza, fabbricati agricoli, casa colonica e orto difesi da un muro fortificato: sono visibili ovunque, soprattutto nella pianura udinese.
     

 

Basso Medioevo: il Patriarcato (1077-1420 d.C.):
è il periodo d’oro del Friuli, grazie alla forza del Patriarcato di Aquileia che riuscì a impedire le lotte tra Comuni e tra Signorie che invece si svilupparono nel resto d’Italia, mantenendo invece saldamente al potere i suoi feudatari (che in questo periodo costruirono decine di castelli, in gran parte oggi restaurati). Le testimonianze più significative:  VILLA SANTINA ( reperti paleocristiani) / MOGGIO (abbazia) / VENZONE (città fortificata) / GEMONA (duomo, castello e centro storico) / FAGAGNA (pieve e castello di Villalta) / CASTELMONTE (rocca-monastero) / MANZANO (abbazia di Rosazzo) / GORIZIA (medievale) / MONFALCONE (rocca) / PORDENONE (municipio, castello di Torre) / SPILIMBERGO (centro storico, duomo, castello) / ZOPPOLA (castello) / VALVASONE (castello, borgo storico) / CORDOVADO (borgo storico) / SAN VITO al Tagliamento (cittadella fortificata).
Al momento del subentro, nel 1420, della Repubblica di Venezia al Patriarcato di Aquileia (che tuttavia continuò ad amministrare autonomamente le due importanti cittadine di San Vito al Tagliamento e di San Daniele) lo sviluppo civile del Friuli si divise in due rami: nelle province di Udine e di Pordenone si ebbe uno stentato Rinascimento ‘veneziano’, mentre in quelle di Gorizia e di Trieste e nel Basso Friuli, che entrarono a far parte dell’impero degli Asburgo, si ebbe un’evoluzione di tipo più mitteleuropeo. Per il periodo 1420-1866 d.C, quindi, occorre prendere in considerazione due gruppi di testimonianze.

     
  

Rinascimento veneziano:
UDINE (centro storico con varie chiese, castello, loggia e piazza) / PALMANOVA (città fortezza) /  PAVIA di Udine (ville e corti) /  CIVIDALE del Friuli (duomo, ponte, palazzi) /  TOLMEZZO (centro storico, museo) /  PESARIIS (borgo storico, palazzi, museo) / PORDENONE (centro storico) / SACILE (bastioni, palazzi) / MARANO Lagunare (borgo storico) / GRADISCA d'Isonzo (città fortezza, borgo storioo) / MUGGIA (tipica cittadina istro-veneta con castello, porticciolo e borgo tipici).



  Rinascimento asburgico:
TARVISIO (centro storico) / AIELLO del Friuli(ville e parchi) / CORMONS (centro stotico) /  GORIZIA (duomo e palazzi) / TRIESTE (le rive, il porto canale, il borgo teresiano)


  Ottocento:
dopo la breve occupazione napoleonica tutto il Friuli passò all’Austria, sotto la cui amministrazione lo stile neoclassico ebbe modo di manifestarsi nei centri urbani principali: UDINE  / PORDENONE / TRIESTE (piazza del municipio e rive) / CIVIDALE del Friuli.

  Novecento:
dopo la completa riunificazione della regione (1918) nel Regno d’Italia, anche nel Friuli Venezia Giulia emersero con forza nuove correnti artistiche (in particolare il Liberty) che si espressero in numerose opere di pittura, scultura e architettura, oggi visibili a UDINE ma soprattutto a TRIESTE; da vedere anche la grandiosa scalinata-monumento di REDIPUGLIA, ulteriore testimonianza dell'importante ruolo di crocevia di questa piccola regione d'Europa.
 
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