Dal punto di vista delle aspettative del comune estimatore e consumatore di vini, anzitutto il territorio viticolo della regione Friuli Venezia Giulia si può considerare di due tipi: - le aree con terreni 'forti' (impasti pesanti, marne, argille, sedimenti marini) che producono spontaneamente vini robusti: queste aree discontinue si trovano a Est e a Sud (colore marroncino nella cartografia) - l’area con terreni 'magri' (impasti leggeri, medi calcarei o ghiaiosi: colore giallo chiaro nella cartografia) o 'normali' (impasto medio ghiaioso-calcareo-argilloso: colore giallo pieno nella cartografia) che danno naturalmente vini snelli: questa grande area si estende dal Centro a tutto l'Ovest della regione. Nella prima area gran parte della produzione vitivinicola è controllata e pilotata dai Consorzi a Denominazione di Origine Controllata DOC) Colli Orientali del Friuli (www.colliorientali.com), Collio (www.collio.it), Carso (www.vinidoccarso.eu), Friuli-Aquileia (www.viniaquileia.it) , Friuli-Annia (www.docfriuliannia.it), Friuli-Latisana (www.docfriulilatisana.com), Lison-Pramaggiore (www.lison-pramaggiore.it). Nella seconda area operano i consorzi Friuli-Isonzo (www.vinidocisonzo.it) e Friuli-Grave (www.docfriuligrave.com). In entrambe le aree i Consorzi sopraindicati producono più o meno gli stessi vini tipici che ovunque mantengono identici sapori caratteristici pur se con diverso spessore e sfumature, come sopra indicato.
Tuttavia, per ragioni ambientali, storiche e commerciali alcuni vini particolari sono contraddistinti dal marchio DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita): il 'Picolit', il 'Ramandolo', il 'Rosazzo', il 'Lison'.
Accanto ai 9 marchi delle Zone Doc della regione ora anche il marchio DOC FRIULI
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Il marchio Doc Friuli è stato creato per permettere alle azienda vinicole di tutta la regione la produzione e commercializzazione dei vini friulani più richiesti dal mercato extraregionale: dei cinquanta vini prodotti in regione potranno usare questo marchio soltanto Chardonnay, Friulano, Malvasia, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling, Sauvignon, Traminer aromatico, Ribolla gialla nella tipologia spumante, Verduzzo, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero, Refosco dal peduncolo rosso vale a dire quasi tutti i transnazionali, e soltanto tre autoctoni. Questi e tutti gli altri vini possono essere comunque prodotti dalla stessa azienda, accanto a quelli con marchio Doc Friuli, anche con il marchio della zona Doc e Docg in cui risiede ovviamente seguendo il suo specifico disciplinare. Il disciplinare del marchio Doc Friuli, facendo comunque salva la tradizionale qualità dei vini regionali, non ha i vincoli di zona e tutte le normative finalizzati a una qualità e tipicità massime, ha maggiori margini quantitativi e snellisce le procedure burocratiche. Le prime bottiglie con il nuovo marchio sono in commercio dalla primavera del 2017.
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Sempre agli appassionati è utile inoltre segnalare le località in cui si producono vini particolari che sfuggono a classificazioni rigide e quindi andrebbero conosciuti di persona nello specifico, singolare ambiente paesaggistico-culturale di cui sono frutto.
Queste località (e i relativi vini) a nostro modo di vedere sono (colore rosso nella cartografia):
- Castelnovo (4 rossi e 3 bianchi autoctoni) (vedi scheda) - Ramandolo (Ramandolo: www.ramandolo.it) - Faedis (Refosco originario: www.prolocofaedis.it > Cosa offre il territorio > Il Refosco) - Prepotto (Schioppettino: www.schioppettinodiprepotto.it) - Rosazzo (Picolit, Pignolo, Tazzelenghe) - Mariano (I ‘Ferretti’) - Carso (Terrano) (www.vinidoccarso.eu) - Aquileia, Carlino, Latisana sulla Via Annia (vedi scheda)
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